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Un inno alle chiancaredde potrebbe essere definita
questa poesia di Lorenzo Manigrasso, che tratta non dell'aspetto
puramente gastronomico (sia pur non trascurabile) ma del valore
culturale dell'atto del fare la pasta in casa, trasmesso da madre
a figlia, per generazioni. Ed č proprio la tradizione che si
tramanda a legarci alla nostra terra, la stessa terra dei nostri
avi. E la bellisima fotografia scattata da Manigrasso, con
affascinanti giochi di luci ed ombre, corona i concetti espressi
dall'artista. E' possibile ascoltare la poesia, recitata in
dialetto tarantino, e leggerne la traduzione in italiano. Il file
č accessibile a tutti i recenti P.C. dotati di lettore Media
Player.
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LE
"CHIANCAREDDE"
Farina e acqua
ad impastare erano le mani di mia madre.
Prima di lei, sua madre
e prima ancora
la mamma di sua madre
e la nonna della nonna.
Generazioni di mani
hanno lavorato sullo spianatoio
per impastare spianare e tagliare
e con il pollice dare la forma
allorecchietta fatta in casa.
Oggi č un lusso per i figli
e i figli dei figli.
Lantico spianatoio e il gesto
del pollice era un filo che legava
il nostro mondo
la terra dei nostri padri
Un umile valore di una esistenza
quando non cera il computer. |
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